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A cura della Dott.ssa Chiara Regolini.

Lo stress è una risposta naturale del corpo. Ci protegge, ci aiuta ad affrontare sfide, ci tiene attivi. Ma quando la pressione non si allenta mai, e la tensione diventa una costante silenziosa, lo stress smette di essere un alleato e si trasforma in un fattore destabilizzante.
È ciò che chiamiamo stress cronico: uno stato di allerta percepita continua, in cui il cervello (e con lui l’intero organismo) resta convinto di essere costantemente in pericolo. Questo mantiene attivi i meccanismi di sopravvivenza anche quando il pericolo reale non esiste più, e con il tempo porta a un disequilibrio sistemico difficile da sostenere a lungo.

Diversi sistemi dell’organismo – ormonale, nervoso, immunitario, digestivo – iniziano così a perdere efficienza.
Nello stress acuto, invece, si attiva una risposta temporanea a un pericolo reale: il corpo si sbilancia per affrontare l’emergenza, ma torna in equilibrio appena lo stimolo si risolve.
Con lo stress cronico questo non accade: il sistema resta in uno stato di compensazione continua, e proprio lì iniziano i problemi.

📌 Le principali cause dello stress cronico

Le cause dello stress cronico sono multifattoriali e spesso cumulative. Alcune delle più comuni includono:

  • sovraccarico mentale ed emotivo (lavoro, famiglia, doveri, “tutto sulle spalle”)
  • mancanza di recupero vero tra uno sforzo e l’altro
  • fattori nutrizionali come diete sbilanciate, glicemia instabile, infiammazione di basso grado, carenze di nutrienti chiave
  • disturbi del sonno e alterazioni del ritmo circadiano
  • insufficiente esposizione alla luce naturale ed eccessiva esposizione a luci artificiali e campi elettromagnetici (EMF)
  • stati infiammatori latenti, disbiosi intestinale, infezioni croniche
  • emozioni represse come rabbia, senso di colpa, insoddisfazione e traumi non elaborati
  • percezione costante di pericolo o pressione, anche senza un evento acuto

👉 In tutti questi casi, il cervello attiva continuamente l’asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surreni), mantenendo elevata la richiesta dei principali ormoni dello stress come cortisolo e adrenalina. Col tempo, questo porta a una disregolazione progressiva della corretta produzione del cortisolo, con ricadute sistemiche.

🚨 I segnali da non sottovalutare

Lo stress cronico non sempre si manifesta con sintomi evidenti. Spesso si insinua con piccoli cambiamenti che inizialmente sembrano “normali”… ma che in realtà raccontano un corpo in allerta.

Segnali frequenti:

  • stanchezza che non passa nemmeno dormendo
  • insonnia o risvegli notturni tra le 2 e le 4
  • fame nervosa, voglia di zuccheri o caffeina
  • irritabilità, ansia immotivata o “nodo allo stomaco”
  • difficoltà di concentrazione o sensazione di nebbia mentale
  • aumento di peso/gonfiore/ritenzione (soprattutto addominale e/o viso gonfio)
  • calo della libido o cicli irregolari
  • perdita di motivazione e senso di esaurimento

Riconoscere questi segnali è fondamentale, perché sono il modo in cui il corpo chiede aiuto. Ignorarli può portare a un crollo delle risorse: energetiche, ormonali, immunitarie.

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Il corpo ha un linguaggio preciso, e saperlo decifrare è il primo passo per invertire la rotta.
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Perché ogni forma di stress ha bisogno di un supporto mirato e consapevole.

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Fonti:

  • McEwen BS. Physiology and neurobiology of stress and adaptation: central role of the brain. Physiol Rev. 2007;87(3):873‑904. PMID: 17615391.
  • Selye H. The general adaptation syndrome and the diseases of adaptation. J Clin Endocrinol Metab. 1946;6(2):117‑230.
  • Smith SM, Vale WW. The role of the hypothalamic–pituitary–adrenal axis in neuroendocrine responses to stress. Dialogues Clin Neurosci. 2006;8(4):383‑95. PMC: PMC3181839.
  • Steptoe A, Kivimäki M. Stress and cardiovascular disease. Nat Rev Cardiol. 2012;9(6):360‑70. PMID: 22525164.
  • Heidt T et al. Chronic variable stress activates hematopoietic stem cells. Nat Med. 2014;20(7):754‑758. PMID: 24861947.
  • Gonçalves M, Antunes L, Fernandes P. Chronic stress and physiological biomarkers: a systematic review. Int J Health Sci (Qassim). 2021;15(5):1‑12. PMID: 34548863.